Marie et le Christ : un rapport asymétrique (J. Galot)

Maria e Cristo : una relazione asimetrica (J. Galot)

Alla pubblicazione di un volume collettivo destinato a sostenere un movimento in favore della proclamazione del dogma della mediazione di Maria, avevamo reagito formulando qualche difficoltà o interrogativo.[1] Ecco, un secondo volume, con lo stesso Curatore ma con collaboratori diversi, uscito sotto lo stesso titolo[2]. Ed ecco la nostra reazione.

La mediazione di Maria non può essere presentata come parallela a quella di Cristo. L'attività mediatrice di Maria, come Sposa dello Spirito Santo e madre spirituale degli uomini, dev'essere riconosciuta come frutto dell'opera redentrice di Cristo. E questa attività si dispiega sempre in dipendenza della mediazione fondamentale di Cristo.

A proposito di questa dipendenza si pone il problema della relazione di Maria con Cristo nella cooperazione alla Redenzione.

Nel suo studio su Maria corredentrice nella Sacra Scrittura, S. M. Manelli afferma che la corredenzione "colloca la Beata Vergine Maria non fra Cristo e noi - come avviene nella mediazione delle grazie - ma fra Dio e noi." In tale prospettiva, Maria "è una con il Cristo Redentore che si trova fra Dio e noi, giustamente come Adamo ed Eva nell'atto di prevaricazione si trovano fra Dio e noi."[3]

Ma Maria non è semplicemente unita con Cristo come Eva era unita a Adamo. Il nuovo Adamo è il Figlio di Dio incarnato, che è l'unico redentore ; la nuova Eva gli è associata come Cooperatrice alla Redenzione ma in una dipendenza totale, e così si trova fra Dio e l'umanità in virtù del rapporto del Salvatore con tutti gli uomini.

Maria non ricollega direttamente gli uomini con Dio ; ha soltanto l'accesso a Dio per mezzo del Cristo Redentore, e apre l'accesso alla misericordia divina attraverso la mediazione fondamentale di Cristo.

Le due proprietà della cooperazione di Maria all'opera del suo Figlio "sotto di lui" e "con lui" [Lumen gentium 56, cf. LG 60.62] sono inseparabili. C'è tra la madre e Gesù l'unione più intima, quella della madre predestinata con colui che ha dato al mondo la vita eterna (LG 56), ma entro una subordinazione totale nei suoi riguardi, perché egli è la fonte unica dei beni della Salvezza. Quando Maria esercita un'azione che tende a unire l'umanità a Dio, è sempre nel quadro dell'opera compiuta da Cristo ; ci fa trovare Dio attraverso Cristo, unico principio della riconciliazione. Quando Maria è collocata fra Dio e noi, è nello stesso tempo collocata anche fra Cristo e noi.


[1] J. GALOT, Maria Mediatrice o madre universale ?, in "Civiltà Cattolica", 1996 / I, p. 232-244

[2] M.I. MIRAVALLE (ed), Mary Coredemptrix, Mediatrix, Advocate. Theological Foundations. II. Papal, pneumatological, ecumenical, Santa Barbara, Queenship, 1997

[3] S.M. MANELLI, Mary coredemptrix in sacred Scripture, in M.I. MIRAVALLE (ed), Mary Coredemptrix, Mediatrix, Advocate. Theological Foundations. II. Papal, pneumatological, ecumenical, Santa Barbara, Queenship, 1997, p. 69


ss="definition_texte">Jean GALOT

Jean GALOT SJ, La mediazione di Maria : natura e limiti,

in "Civiltà Cattolica", 148/4 (1997), p. 13-25. , p. 20-21.
Estratti da Françoise Breynaert.