Pour trouver la grâce, il faut trouver Marie (SM 6-22)

Per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria (SM 6-22)

6. Tutto dunque si riduce a trovare un mezzo facile per ottenere da Dio la grazia necessaria per diventare santo: proprio questo mezzo voglio indicarti e dico che per trovare la grazia di Dio, bisogna trovare Maria.

Infatti:

7. - Solo Maria ha trovato grazia davanti a Dio, per sé e per ogni uomo in particolare; i Patriarchi e i Profeti, i Santi tutti dell'Antico Patto non poterono trovare questa grazia.

8. - Perché Maria ha dato l'essere e la vita all'Autore di ogni grazia, e perciò è chiamata Madre della Grazia.

9. - L'Eterno Padre, dal quale ogni dono perfetto ed ogni grazia discendono a noi come dalla sua sorgente essenziale, nel darle suo Figlio, le ha dato insieme tutte le sue grazie; di modo che, - come dice San Bernardo, - la volontà di Dio le è stata data in Lui e con Lui.

10. - Dio l'ha scelta per tesoriera, economa e dispensatrice di tutte le grazie; di modo che tutte le sue grazie e tutti i suoi doni passano per le mani di Lei, e, secondo il potere ricevutone, Ella dà, - come dice San Bernardino, - a chi vuole, come vuole, quando vuole e nella misura che vuole, le grazie dell'Eterno Padre, le virtù di Gesù Cristo e i doni dello Spirito Santo.

11. - Come nell'ordine della natura, è necessario che un figlio abbia un padre ed una madre, così nell'ordine della grazia è necessario che un vero figlio della Chiesa abbia Dio per padre e Maria per madre; di modo che, se egli si gloriasse di avere Dio per padre e non avesse la tenerezza di un vero figlio verso Maria, sarebbe un impostore, che avrebbe solo il demonio per padre.

12. - Avendo Maria formato il Capo dei predestinati, che è Gesù Cristo, tocca pure a Lei di formare le membra di questo Capo, che sono i veri cristiani; nessuna madre, infatti, forma il capo senza le membra, o le membra senza il capo.
Chi dunque aspira ad essere membro di Gesù Cristo, pieno di grazia e di verità, deve essere formato in Maria, attraverso la grazia di Gesù Cristo, che risiede in Lei pienamente, per venire comunicata pienamente ai veri membri di Gesù Cristo e ai veri suoi figli.

13. - Lo Spirito Santo ha sposato Maria e prodotto in Lei, per mezzo di Lei e da Lei Gesù Cristo, questo capolavoro, il Verbo Incarnato; e siccome non l'ha mai ripudiata, così continua ogni giorno a produrre in Lei e per mezzo di Lei, in modo misterioso, ma reale, i predestinati.

14. - Maria ha ricevuto da Dio un particolare dominio sulle anime per nutrirle e farle crescere in Dio. Sant'Agostino giunge a dire che in questo mondo i predestinati sono tutti chiusi nel seno di Maria, e che non vengono alla luce se non quando questa buona Madre li partorisce alla vita eterna: quindi, come il bambino trae tutto il cibo dalla mamma, che lo proporziona alla sua debolezza, così i predestinati traggono da Maria tutto il loro cibo spirituale e tutta la loro forza.

15. - A Maria Dio Padre ha detto: "Figlia mia, abita in Giacobbe", cioè nei miei predestinati, di cui Giacobbe è la figura. A Maria il Figlio di Dio ha detto: "Mia cara Madre, abbi la tua eredità in Israele, cioè nei predestinati". A Maria infine lo Spirito Santo ha detto: "Mia fedele Sposa, getta le radici nei miei eletti". Perciò, chiunque è eletto e predestinato, ha la Santa Vergine che dimora dentro se stesso, cioè nella sua anima, e lascia che Ella vi metta le radici di una profonda umiltà, di una carità ardente e di tutte le virtù.

16. - Maria è chiamata da Sant'Agostino, e di fatto lo è, il modello vivente di Dio, "forma di Dio"; vale a dire che in Lei sola un Dio fatto Uomo è stato formato al naturale, senza che gli mancasse alcun lineamento della divinità, e in Lei sola altresì può essere formato l'uomo in Dio al naturale, per quanto ne è capace l'umana natura, attraverso la grazia di Gesù Cristo.
In due modi uno scultore può fare una statua o un ritratto al naturale:

- servendosi della sua capacità, della sua forza, della sua scienza e della bontà dei suoi strumenti per scolpire questa statua o ritratto in una materia dura ed informe;

- gettandola nello stampo.

Il primo modo è lungo e difficile, e soggetto a molti pericoli: spesso basta un colpo di cesello o di martello dato male, per guastare tutta l'opera.

Il secondo modo è pronto, facile e dolce, quasi senza fatica e senza spesa, purché lo stampo sia perfetto e rappresenti l'originale, e la materia di cui lo scultore si serve, sia maneggevole, e non resistente alla sua mano.

17. Maria è il grande modello di Dio, fatto dallo Spirito Santo, per formare al naturale un Uomo-Dio per mezzo dell'unione ipostatica e per formare un Uomo-Dio per mezzo della grazia. A questo stampo non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare, riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio,

in modo soave e proporzionato all'umana debolezza,

senza tanta agonia, né tanto travaglio;

in modo sicuro, cioè senza timore di illusioni, dato che il demonio non ha mai avuto, né avrà mai accesso in Maria, santa ed immacolata, senza ombra della minima macchia di peccato.

18. O anima cara, quale differenza tra un'anima formata in Gesù Cristo con i metodi ordinari di coloro che, come gli scultori, si fidano della loro abilità e si appoggiano sulla loro capacità, e un'anima molto docile, distaccata da tutto, ben fusa, e che, senza confidare affatto in se stessa, si getta in Maria Santissima e si abbandona all'operazione dello Spirito Santo! Quante macchie, quanti difetti, quante oscurità, quante illusioni, quanto di troppo naturale e di umano c'è nella prima, e quanto la seconda è pura, divina, simile a Gesù Cristo!

19. Non c'è, né ci sarà mai creatura alcuna in cui Dio sarà più grande, al di fuori di Lui stesso e in Lui stesso, che nella divina Maria, senza eccettuare i Beati, i Cherubini e i più alti Serafini, nel Paradiso stesso. Maria è il Paradiso di Dio e il suo mondo ineffabile, dove il Figlio di Dio è entrato per operarvi meraviglie, per custodirlo, per compiacervisi. Egli ha creato un mondo per l'uomo pellegrino, ed è questo che abitiamo; ha creato un mondo per l'uomo beato, ed è il Paradiso; ma ne ha creato un altro per Lui stesso e gli ha dato nome Maria: mondo, questo, sconosciuto a quasi tutti i mortali qui in terra, e incomprensibile anche a tutti gli Angeli, i Beati Comprensori del Cielo, i quali, meravigliati di vedere Dio così alto e così distante da tutti loro, così separato e così nascosto nel suo mondo, la divina Maria, esclamano giorno e notte: "Santo, Santo, Santo!".
Paradiso dove lo Spirito santo fa entrare la nostra anima perché vi trovi Dio

20. Beata, mille volte beata è quaggiù quell'anima, a cui lo Spirito Santo rivela il segreto di Maria, perché lo conosca; a cui apre questo giardino chiuso perché vi entri; questa fonte suggellata perché vi attinga e beva a gran sorsi le acque vivificatrici della grazia! Quest'anima non troverà che Dio solo, senza creatura, in quest'amabile creatura: ma Dio nello stesso tempo infinitamente santo ed elevato, infinitamente condiscendente e proporzionato alla propria debolezza.

Dio, essendo dappertutto, si può trovare dappertutto, perfino nell'inferno; ma non vi è luogo in cui la creatura possa trovarlo più vicino a sé e più proporzionato alla propria debolezza quanto in Maria, poiché appunto per questo Dio si incarnò in Lei. Dovunque egli è il pane dei forti e degli Angeli, ma in Maria è il Pane dei figli.

21. Non si creda, dunque, come alcuni falsi illuminati, che Maria, perché creatura, sia di impedimento all'unione con il Creatore; non è più Maria che vive, ma Gesù Cristo solo, Dio solo che vive in Maria. La sua trasformazione in Dio supera quella di San Paolo e degli altri Santi, molto più che il Cielo non superi in altezza la terra.

Maria è stata creata solo per Dio, e quindi, ben lontano dal ritenere per se stessa un'anima, la getta in Dio e la unisce a Lui tanto più perfettamente quanto più questa anima è unita a Lei.

Maria è l'eco meravigliosa di Dio, che non risponde che: "Dio", quando le si grida: "Maria"; che glorifica soltanto Dio, quando, con Sant'Elisabetta, viene chiamata beata. Se i falsi illuminati, così miseramente ingannati dal demonio perfino nell'orazione avessero saputo trovare Maria, e per mezzo di Maria, Gesù e, per mezzo di Gesù, Dio, non sarebbero caduti così miseramente.

Quando si è trovata Maria e, per mezzo di Maria, Gesù e, per mezzo di Gesù, Dio Padre, si è trovato ogni bene - dicono le anime sante -, e chi dice ogni bene. non eccettua nulla: ogni grazia ed ogni amicizia presso Dio, ogni sicurezza contro i nemici di Dio, ogni verità contro la menzogna, ogni facilità ed ogni vittoria contro le difficoltà di salvarsi, ogni soavità ed ogni gioia nelle amarezze della vita.

22. Non è detto che colui, che per mezzo di una vera devozione ha trovato Maria, sia libero da croci e da patimenti; al contrario! Egli, anzi, ne è assalito più di chiunque altro, perché Maria, essendo Madre dei viventi, dà a tutti i suoi figli pezzi dell'Albero di Vita, che è la Croce di Gesù; bensì, se da una parte Maria taglia loro delle buone croci, dall'altra ottiene loro la grazia di portarle con pazienza e perfino con gioia; di modo che le croci che Ella dà a quanti le appartengono, sono piuttosto canditi o croci candite anziché croci amare; ovvero, se per qualche tempo sentono l'amarezza del calice che bisogna bere necessariamente per essere amici di Dio, la consolazione, poi, e la gioia che questa buona Madre fa seguire alla tristezza, li anima incredibilmente a portare croci ancor più pesanti e più amare.


San Luigi Maria Grignion di Montfort

Il segreto di Maria, § 6-22

Pour trouver la grâce de Dieu, il faut trouver Marie

6. Tout se réduit donc à trouver un moyen facile pour obtenir de Dieu la grâce nécessaire pour devenir saint; et c'est ce que je veux [vous] apprendre. Et, je dis que pour trouver la grâce de Dieu, il faut trouver Marie.

Parce que:

7. - C'est Marie seule qui a trouvé grâce [devant] Dieu, et pour soi, et pour chaque homme en particulier. Les patriarches et les prophètes, tous les saints de l'ancienne loi n'ont pu trouver cette grâce.

8. - C'est elle qui a donné l'être et la vie à l'Auteur de toute grâce, et, à cause de cela, elle est appelée Mère de la grâce, Mater gratiae.

9. - Dieu le Père, de qui tout don parfait et toute grâce descend comme de sa source essentielle, en lui donnant son Fils, lui a donné toutes ses grâces, en sorte que, comme dit saint Bernard, la volonté de Dieu lui est donnée en lui et avec lui.

10. - Dieu l'a choisie pour la trésorière, l'économe et la dispensatrice de toutes ses grâces; en sorte que toutes ses grâces et tous ses dons passent par ses mains; et, selon le pouvoir qu'elle en a reçu, suivant saint Bernardin, elle donne à qui elle veut, comme elle veut, quand elle veut et autant qu'elle veut, les grâces du Père éternel, les vertus de Jésus-Christ et les dons du Saint-Esprit.

11. - Comme dans l'ordre naturel, il faut qu'un enfant ait un père et une mère, de même dans l'ordre de la grâce, il faut qu'un vrai enfant de l'Eglise ait Dieu pour père et Marie pour mère; et, s'il se glorifie d'avoir Dieu pour père, n'ayant point la tendresse d'un vrai enfant pour Marie, c'est un trompeur qui n'a que le démon pour père...

12. - Puisque Marie a formé le Chef des prédestinés, qui est Jésus-Christ, c'est à elle aussi de former les membres de ce chef, qui sont les vrais chrétiens: car une mère ne forme pas le chef sans les membres, ni les membres sans le chef. Quiconque donc veut être un membre de Jésus-Christ, plein de grâce et de vérité, doit être formé en Marie par le moyen de la grâce de Jésus-Christ, qui réside en elle en plénitude, pour être communiquée en plénitude aux vrais membres de Jésus-Christ et à ses vrais enfants.

13. - Le Saint-Esprit ayant épousé Marie, et ayant produit en elle, et par elle, et d'elle, Jésus-Christ, ce chef-d'œuvre, le Verbe incarné, comme il ne l'a jamais répudiée, il continue à produire tous les jours en elle et par elle, d'une manière mystérieuse, mais véritable, les prédestinés.

14. - Marie a reçu de Dieu une domination particulière sur les âmes pour les nourrir et faire croître en Dieu. Saint Augustin dit même que dans ce monde les prédestinés sont tous enfermés dans le sein de Marie, et qu'ils ne viennent au monde que lorsque cette bonne Mère les enfante à la vie éternelle. Par conséquent, comme l'enfant tire toute sa nourriture de sa mère, qui la rend proportionnée à sa faiblesse, de même, les prédestinés tirent toute leur nourriture spirituelle et toute leur force de Marie.

15. - C'est à Marie que Dieu le Père a dit: In Jacob inhabita: Ma Fille, demeurez en Jacob, c'est-à-dire dans mes prédestinés figurés par Jacob. C'est à Marie que Dieu le Fils a dit: In Israel haereditare: Ma chère Mère, ayez votre héritage en Israel, c'est-à-dire dans les prédestinés. Enfin, c'est à Marie que le Saint-Esprit a dit: In electis meis mitte radices: Jetez, ma fidèle épouse, des racines en mes élus. Quiconque donc est élu et prédestiné, a la Vierge demeurant chez soi, c'est-à-dire dans son âme, et il la laisse y jeter les racines d'une profonde humilité, d'une ardente charité et de toutes les vertus...

16. - Marie est appelée par saint Augustin, et est, en effet, le monde [moule] vivant de Dieu, forma Dei, c'est-à- dire que c'est en elle seule que Dieu [fait] homme a été formé au naturel, sans qu'il lui manque aucun trait de la Divinité, et c'est aussi en elle seule que l'homme peut être formé en Dieu au naturel, autant que la nature humaine en est capable, par la grâce de Jésus-Christ.

Un sculpteur peut faire une figure ou un portrait au naturel de deux manières:

- se servant de son industrie, de sa force, de sa science et de la bonté de ses instruments pour faire cette figure en une matière dure et informe;

- il peut la jeter en moule.

La première est longue et difficile et sujette à beaucoup d'accidents: il ne faut souvent qu'un coup de ciseau ou de marteau donné mal à propos pour gâter tout l'ouvrage.

La seconde est prompte, facile et douce, presque sans peine et sans coûtage, pourvu que le moule soit parfait et qu'il représente au naturel; pourvu que la matière dont il se sert soit bien malléable, ne résistant aucunement à sa main.

17. Marie est le grand moule de Dieu, fait par le Saint-Esprit, pour former au naturel un Homme Dieu par l’union hypostatique, et pour former un homme Dieu par la grâce. Il ne manque à ce moule aucun trait de la divinité ; quiconque y est jeté et se laisse manier aussi, y reçoit tous les traits de Jésus-Christ, vrai Dieu,

d’une manière douce et proportionnée à la faiblesse humaine;

sans beaucoup d’agonies et de travaux;

d’une manière sûre, sans crainte d’illusion, car le démon n’a point eu et n’aura jamais d’accès en Marie, et immaculée, sans ombre de la moindre tache de péché.

18. Oh! chère âme, qu’il y a de différence entre une âme formée en Jésus-Christ par les voies ordinaires de ceux qui, comme les sculpteurs, se fient en leur savoir-faire et s’appuient sur leur industrie, et entre une âme bien maniable, bien déliée, bien fondue, et qui, sans aucun appui sur elle- même, se jette en Marie et s’y laisse manier par l’opération du Saint-Esprit !

Qu’il y a de taches, qu’il y a de défauts, qu’il y a de ténèbres, qu’il y a d’illusions, qu’il y a de naturel, qu’il y a d’humain dans la première âme; et que la seconde est pure, divine et semblable à Jésus-Christ !

19. Il n'y a point et il n'y aura jamais créature où Dieu soit plus grand, hors de lui-même et en lui-même, que dans la divine Marie, sans exception ni des bienheureux, ni des chérubins, ni des plus hauts séraphins, dans le paradis même...

Marie est le paradis de Dieu et son monde ineffable, où le Fils de Dieu est entré pour y opérer des merveilles, pour le garder et s'y complaire. Il a fait un monde pour l'homme voyageur, c'est celui-ci; il a fait un monde pour l'homme bienheureux, et c'est le paradis; mais il en a fait un autre pour lui, auquel il a donné le nom de Marie; monde inconnu presque à tous les mortels ici-bas et incompréhensible à tous les anges et les bienheureux, là-haut dans le ciel, qui, dans l'admiration de voir Dieu si relevé et si reculé d'eux tous, si séparé et si caché dans son monde, la divine Marie, s'écrient jour et nuit: Saint, Saint, Saint.

20. Heureuse et mille fois heureuse est l'âme ici-bas, à qui le Saint-Esprit révèle le secret de Marie pour le connaître; et à qui il ouvre ce jardin clos pour y entrer, et cette fontaine scellée pour y puiser et boire à longs traits les eaux vives de la grâce!

Cette âme ne trouvera que Dieu seul, sans créature, dans cette aimable créature; mais Dieu en même temps infiniment saint et relevé, infiniment condescendant et proportionné à sa faiblesse.

Puisque Dieu est partout, on peut le trouver partout, jusque dans les enfers; mais il n'y a point de lieu où la créature puisse le trouver plus proche d'elle et plus proportionné à sa faiblesse qu'en Marie, puisque c'est pour cet effet qu'il y est descendu. Partout ailleurs, il est le Pain des forts et des anges; mais, en Marie, il est le Pain des enfants...

21. Qu'on ne s'imagine donc pas, avec quelques faux illuminés, que Marie, étant créature, elle soit un empêchement à l'union au Créateur: ce n'est plus Marie qui vit, c'est Jésus-Christ seul, c'est Dieu seul qui vit en elle.

Sa transformation en Dieu surpasse plus celle de saint Paul et des autres saints, que le ciel ne surpasse la terre en élévation.

Marie n'est faite que pour Dieu, et tant s'en faut qu'elle arrête une âme à elle-même, qu'au contraire elle la jette en Dieu et l'unit à lui avec d'autant plus de perfection que l'âme s'unit davantage à elle.

Marie est l'écho admirable de Dieu, qui ne répond que: Dieu, lorsqu'on lui crie: Marie, qui ne glorifie que Dieu, lorsque, avec Elizabeth, on l'appelle bienheureuse. Si les faux illuminés, qui ont été si misérablement abusés par le démon jusque dans l'oraison, avaient su trouver Marie, et par Marie Jésus et par Jésus Dieu, ils n'auraient pas fait de si terribles chutes.

Quand on a une fois trouvé Marie, et, par Marie, Jésus, et par Jésus, Dieu le Père, on a trouvé tout bien, disent les saintes âmes: Inventa, etc. Qui dit tout n'excepte rien: toute grâce et toute amitié auprès de Dieu; toute sûreté contre les ennemis de Dieu, toute vérité contre le mensonge; toute facilité et toute victoire contre les difficultés du salut; toute douceur et toute joie dans les amertumes de la vie.

22. Ce n'est pas que celui qui a trouvé Marie par une vraie dévotion soit exempt de croix et de souffrances, tant s'en faut; il en est plus assailli qu'aucun autre, parce que Marie, étant la mère des vivants, donne à tous ses enfants des morceaux de l'Arbre de vie, qui est la croix de Jésus, mais c'est qu'en leur taillant de bonnes croix, elle leur donne la grâce de les porter patiemment et même joyeusement; en sorte que les croix qu'elle donne à ceux qui lui appartiennent sont plutôt des confitures ou des croix confites que des croix amères; ou, s'ils en sentent pour un temps l'amertume du calice qu'il faut boire nécessairement pour être ami de Dieu, la consolation et la joie, que cette bonne Mère fait succéder à la tristesse, les animent infiniment à porter des croix encore plus lourdes et plus amères.


Saint Louis Marie Grignion de Montfort,

Le Secret de Marie § 6-22