Assunzione di Maria in cielo e la sua regalità con san Giovanni Damasceno († ca. 750).

Assunzione di Maria in cielo e la sua regalità con san Giovanni Damasceno († ca. 750).

Giovanni Damasceno († ca. 750) accetta i dati della tradizione e li giustifica con una spiegazione che è più teologica che storica.

  • La risurrezione di Maria subito dopo la morte, fa parte del piano divino in cui ella, a causa della sua intima relazione con il Figlio, deve ricevere la gloria eterna prima del tempo stabilito per la risurrezione finale di tutti gli esseri umani.

  • A causa della sua glorificazione, ella è divenuta la Regina (Basilissa), la Sovrana (Despoina), la Signora (Kyria) di tutte le creature. Pio XII ha invocato l'autorità di Giovanni Damasceno a sostegno della dottrina della regalità di Maria.

 

Ecco i testi maggiori :

La morte di Maria è un preludio della sua imminente glorificazione:

 

"Come può la sorgente della vita passare attraverso la morte per giungere alla vita ? Come può ubbidire alla legge della natura colei che, nel concepire, ha superato le limitazioni della natura ? Come è possibile che il suo corpo senza macchia sia stato sottoposto alla morte ? Per rivestire l'immortalità, ella deve prima spogliarsi della mortalità, dal momento che lo stesso Signore della natura non ha rifiutato la pena della morte. Ella muore secondo la carne, ma distrugge la morte mediante la morte, per mezzo della corruzione dona l'incorruttibilità e fa della sua morte la sorgente della risurrezione."(1)

 

"Se anche la tua anima tutta santa e beata si separa dal tuo corpo felicissimo e puro, come esige la natura, e il corpo viene consegnato ad una sepoltura uguale alle altre, ciononostante non rimane nella morte e non viene decomposto dalla corruzione. A colei che conservò intatta la verginità durante il parto, il corpo fu preservato incorruttibile e venne trasferito in una dimora più nobile e divina, non soggetta alla morte, ma destinata a durare per gli infiniti secoli dei secoli."(2)

 

Giovanni Damasceno ricorre alla teologia biblica e illustra una serie di ragioni per cui era conveniente che il corpo della beata Vergine non si consumasse in un sepolcro.

Si può notare la tendenza dell'omileta a cercare un supporto al privilegio dell'Assunzione ricorrendo al mistero della verginità nel parto. Ma se questo argomento può presentare il carattere della convenienza, agli occhi del nostro autore sembra vantare Il carattere di una urgente necessità :

 

"Bisognava che colei che nel parto aveva conservato integra la verginità, serbasse il corpo incorrotto anche dopo la morte.(3)

Bisognava che colei che aveva portato in seno, come bimbo, il Creatore, dimorasse nei tabernacoli divini.

Bisognava che la sposa che il Padre si era scelta, abitasse nella stanza nuziale del cielo...

Bisognava che la Madre di Dio diventasse partecipe dei beni del Figlio, e da tutta la creazione venisse celebrata come madre e serva di Dio. Sempre infatti l'eredità passa dai genitori ai figli. Invece in questo caso, come disse un saggio, le acque dei fiumi sacri scorrono all'indietro. Il Figlio ha asservito alla Madre tutta quanta la creazione."(4)

 

 


[1] Giovanni Damasceno Homilia in Dormitionem I,10, PG 96,713 B

[2] Giovanni Damasceno Homilia in Dormitionem I,10, PG 96,716 AB

[3] ripreso da Pie XII nella Bolla Munificentissimus (AAS, t.42,1950, p. 761).

[4] Giovanni Damasceno Homilia in Dormitionem II,14, PG 96,741 B.

 

L.Gambero