Ella è un tempio, ella è un giglio

Ella è un tempio, ella è un giglio

Parlando di Maria, Paolo Diacono ricorre al linguaggio delle immagini.

 

Maria è un tempio :

 

"Quale spazio vi poté mai essere per i vizi nella sua anima o nel suo corpo se ella, come il cielo che contiene ogni cosa, è diventata il tempio del Signore ?"

In Assumptione beatae Mariae, I, PL 95, 1567 AB.

 

Tempio del Signore, ella è pure identificata con casa dalle sette colonne di cui parla Salomone (Pr 9,1) e che la divina Sapienza, ossia il Figlio di Dio, ha costruito per sé quando si fece uomo. Paolo precisa che le sette colonne sono i doni dello Spirito Santo, dei quali la Vergine fu arricchita per essere resa degna e capace di dare al Redentore quella carne umana che sarebbe diventata il prezzo della salvezza del genere umano.

 

Maria è un giglio

Con il simbolo del giglio il nostro autore illustra il decoro verginale di Maria. Il giglio è un fiore che si eleva alto sopra il terreno da cui è spuntato e si apre arrampicandosi verso il cielo. Ciò vuole significare che la verginità si alza verso le cose del cielo.

È Paolo aggiunge che, come il giglio è molto bianco all'esterno mentre internamente mostra un colore fiammeggiante, così la purezza della carne verginale brilla di candore all'esterno e interiormente fiammeggia a causa dell'ardore della carità.

 

L'umiltà di Maria ha attirato a sé l'onore

 

"Ricordati della sempre gloriosa Vergine Madre che, per la sua grande umiltà, ha meritato di essere innalzata a così eccellente altezza"

In Assumptione beatae Mariae, I, PL 95, 1569 A.

 

Con la pratica di questa grande virtù, la Vergine santa ha sottratto al diavolo l'onore che questi ha perso a causa della sua superbia.

Paolo così apostrofa il demonio :

 

"Crepa d'invidia, vecchio serpente, e la tua ira ti spezzi a metà, perché ecco : una donna, alla quale hai insidiato il calcagno, ti ha schiacciato il capo (Cf. Gn 3, 15). Ella infatti, grazie alla virtù dell'umiltà, ha attirato a sé il privilegio dell'onore che tu possedevi, ma che hai perduto a causa della tua superbia."

Homilia XLV. In Assumptione, PL 95, 1492 C.

 

La grandezza di Maria

 

"Era davvero cosa degna e conveniente che tutte le cose stessero ai suoi piedi, perché ella aveva generato il Creatore di tutte le cose. [...] Era cosa degna che la purezza degli angeli le fosse sottoposta nei cieli, perché la divina purezza era entrata completamente in lei qui sulla terra."

Homilia XLV. In Assumptione, PL 95, 1491 CD ; 753.

 


GAMBERO Luigi,

Maria nel pensiero dei teologi latini medievali,

ed San Paolo, 2000, p. 53-60