Maria, creatura santissima e redenta

Maria, creatura santissima e redenta.

Parecchie volte, Sant'Andrea di Creta spiega che Maria ha trascorso tutta la sua vita terrena senza essere stata contaminata da nessuna macchia morale.

 

"Perciò giustamente il meraviglioso Gioacchino e sua moglie Anna, ispirati da divini pensieri, la ottennero come frutto della loro preghiera; voglio dire, come regina della natura, primizia della nostra massa (1), di cui noi celebriamo il giorno natalizio, di cui onoriamo le fasce e in cui veneriamo la restaurazione del genere umano che prese inizio da lei."(2)

 

In questo passo tipico, Maria viene presentata quale primizia dell'umanità, vale a dire come la prima creatura che ricevette il dono della salvezza. Ma il nostro autore si spiega ancora meglio:

 

"Maria, la Madre di Dio, rifugio comune di tutti i cristiani, fu la prima ad essere liberata dalla colpa primitiva dei nostri progenitori."(3)

 

N.B. È vero che Andrea viene collocato, nella bolla Ineffabilis Deus, tra i testimoni della verità dell'Immacolata Concezione; tuttavia quando egli parla di Maria come di colei che per prima fu redenta, ossia liberata dal peccato originale, non precisa il concetto di preservazione dal peccato originale, come noi lo intendiamo oggi e come il magistero solenne della Chiesa lo ha definito nei suoi elementi dogmatici.

 

Una diversa interpretazione delle conseguenze del peccato originale

In Occidente il peccato originale era inteso come un atto commesso da Adamo nel quale ogni essere umano è coinvolto attraverso una vera e propria responsabilità personale.

 

Invece, secondo la teologia orientale, i discendenti di Adamo non sono responsabili di un peccato che non hanno personalmente commesso. Per loro quindi il peccato originale consisterebbe semplicemente nell'ereditare le conseguenze della colpa commessa dai pro genitori, cioè le passioni (pathos), la corruzione (phthora) e la morte (thanatos), come possiamo leggere, ad esempio, in Massimo il Confessore. Per gli orientali quindi il peccato originale non comporta una colpevolezza personale nei discendenti di Adamo ed Eva.

 

Con questi presupposti, appare facile capire perché Andrea poteva parlare senza porsi il problema della presenza o meno in lei del peccato d'origine.

 

La preparazione di Maria, terra vergine

Andrea di Creta sicuramente intende dire che ogni ombra di colpa personale o di imperfezione deve essere esclusa dalla Vergine fin dal momento della nascita. Si tratta di una santità che deve essere intesa nel senso positivo di ricchezza interiore, tesoro di virtù, amore privilegiato di Dio per Maria :

 

"Era necessario preparare un palazzo per il Re prima che venisse ; era necessario tessere in anticipo il manto regale, al fine di accogliere il regale fanciullo al momento della sua nascita. Finalmente era necessario che l'argilla ricevesse un trattamento previo, prima dell'arrivo del vasaio." (4)

 

"Danzi tutto il creato ; danzi anche Davide: infatti dalla sua stirpe e dal suo seme spuntò la verga che fa fiorire il Signore e Redentore del mondo... Anna era sterile e infeconda, ma non senza prole agli occhi di Dio. Da sempre fu predestinata ad essere la madre della Vergine pura, dalla quale doveva fiorire il Creatore in forma di servo. Incontaminata agnella che da sola nel tuo grembo hai offerto al Cristo la lana, cioè la nostra sostanza. Noi tutti con canti ti celebriamo per la tua nascita da Anna." (5)

(le ultime parole possono testimoniare di una festa della concezione di Maria da Anna)

 

 


[1] In senso di materia

[2] Andrea di Creta Homilia in Nativitatem PG 97,860 BC

[3] Andrea di Creta Homilia in Nativitatem IV, PG 97,880 A

[4] Andrea di Creta Homilia in Nativitatem III, PG 97,860 B.

[5] Andrea di Creta Canon de Nativitate, PG 97,1316 C - 1320 A.

 

Luigi Gambero