Germano di Costantinopoli (†733 ca) e il culto delle icone

Germano di Costantinopoli (†733 ca) e il culto delle icone

Germano aveva usato, l'argomento cristologico : il culto delle icone esprime la fede nel carattere storico dell'Incarnazione.

 

Le icone della Madre di Dio possono esercitare una profonda influenza spirituale sulle menti dei fedeli che le contemplano :

 

"Chi, contemplando le tue icone, non si sente immediatamente pieno di gioia?"(1)

 

La ricchezza dei colori simbolizza la ricchezza dei suoi doni :

 

"Le colorazioni materiali delle tue icone, o Madre di Dio, fanno risplendere l'elargizione che fai a noi dei tuoi beni."(2)

 

Oggi in occidente abbiamo "culto d'adorazione" (per Dio) e "culto di venerazione" (per i santi e le icone). Ma in oriente, in questi secoli, avevano la parola "Latria" che ha ricevuto dall'uso il senso di culto a Dio ; e la parola "proskynesis" con diversi sensi.

 

S.Germano spiega che il culto mira alla persona stessa e non si arresta alla figura dipinta e non deve confondersi con il culto dovuto solamente a Dio (3).

 

S. Germano ricorda il caso di un icona miracolosa della Madre di Dio venerata a Sozopoli, in Pisidia, che trasudava un unguento dal palmo di una mano. Questo fenomeno miracoloso rimase celebre nella tradizione della Chiesa bizantina (4).

 


[1] In Dedicationem, PG 98,381 B

[2] In Dormitionem, hom. II, PG 98,356 C.

[3] Epist. Ad Joannem de Sinada, PG 98, 160.

[4] Epist. Ad Thomam de Claudiopoli, PG 98,185.

 

L. Gambero