Eccellenza di questa devozione (SM 35-42)

Eccellenza di questa devozione (SM 35-42)

San Luigi Maria Grignion di Montfort ha spiegato come la perfetta devozione a Maria consiste nel darsi interamente ad Essa. Spiega perché è eccellente.

 

? imitare Dio Padre ed onorare Gesù Cristo

35. Quanta luce dovrei avere per esporre a dovere l'eccellenza di questa devozione! Dirò soltanto rapidamente:

-         Darci così a Gesù per mezzo dì Maria è imitare Dio Padre, il quale ci ha dato il suo Figlio solo per mezzo di Maria, e solo per mezzo di Lei ci comunica le sue grazie.

-         E' imitare Dio Figlio, il quale è venuto a noi solo per mezzo di Maria, e, avendoci dato l'esempio affinché facessimo come Egli ha fatto, ci ha sollecitati ad andare a Lui per lo stesso mezzo con cui Egli è venuto a noi, cioè Maria.

E' imitare lo Spirito Santo, il quale soltanto per mezzo di Maria ci elargisce le sue grazie e i suoi doni. Non è forse giusto, - dice San Bernardo-, che la grazia ritorni al suo Autore dallo stesso canale per il quale è venuta a noi?

 

36. Andare a Gesù per mezzo di Maria è onorare veramente Nostro Signore Gesù Cristo, perché è riconoscere che non siamo degni di accostarci direttamente da noi stessi alla sua infinita santità, a causa dei nostri peccati, e insieme che abbiamo bisogno di Maria, sua santa Madre, perché sia nostra Avvocata e nostra Mediatrice presso di Lui, che è nostro Mediatore. E' nello stesso tempo accostarci a Lui come a Mediatore nostro ed a nostro Fratello, ed umiliarci davanti a Lui come davanti al nostro Dio ed il nostro Giudice: in una parola, è praticare l'umiltà che rapisce sempre il cuore di Dio.

 

Per essere graditi da Dio

37. Consacrarci così a Gesù per mezzo di Maria, è mettere nelle mani di Maria le nostre buone opere, le quali, benché sembrino buone, sono spesso macchiate e indegne degli sguardi e del compiacimento di quel Dio, davanti al quale le stelle stesse non sono pure. Preghiamo questa buona Madre e Padrona affinché, avendo accettato il nostro misero dono, lo purifichi, lo santifichi, lo nobiliti e l'abbellisca in modo da renderlo degno di Dio.

Davanti a Dio, il Padre di famiglia, tutti i frutti della nostra anima hanno meno valore per attirarci la sua amicizia e la sua grazia, di quanto non ne avrebbe davanti al re la mela bacata di un povero contadino, colono di Sua Maestà, per pagare il proprio affitto.

Che cosa farebbe il meschino, se fosse intelligente e sapesse di essere ben voluto dalla regina? Non metterebbe forse la sua mela nelle mani di lei? e questa, sia per bontà verso il povero contadino, sia per rispetto verso il re, non toglierebbe forse dalla mela quello che vi fosse di difettoso e di guasto, mettendola poi sopra un vassoio d'oro, ornato di fiori? E il re potrebbe non accettarla, anche con gioia, dalle mani della regina, che vuole così bene a quel contadino?

Se vuoi offrire qualche piccolo dono a Dio, - dice San Bernardo mettilo nelle mani di Maria, a meno che non t'importi di essere respinto.

 

38. Dio mio! com'è poca cosa quello che facciamo! Ma mettiamolo in mano a Maria con questa devozione; e quando ci saremo dati interamente a Maria, tanto quanto è possibile, spogliandoci di tutto in suo onore, Ella sarà infinitamente più generosa verso di noi, poiché "per un uovo ci darà un bove" comunicandosi a noi con tutti i suoi meriti e tutte le sue virtù, mettendo i nostri meschini doni nel piatto d'oro della sua carità, rivestendoci, come Rebecca fece con Giacobbe, dei begli abiti del suo Primogenito ed unico Figlio, Gesù Cristo, cioè dei meriti di Lui, che Ella tiene a sua disposizione; e così, dopo esserci, spogliati di tutto per onorarla quali suoi domestici e suoi schiavi, avremo doppia veste: "Tutti i suoi familiari hanno doppia veste": vesti, ornamenti, profumi, meriti e virtù di Gesù e di Maria nell'anima di uno schiavo di Gesù e di Maria, spoglio di se stesso e fedele nel suo spogliamento.

 

E agire in sicurezza

39. - Darsi così alla Santissima Vergine è praticare nel suo più alto grado possibile la carità verso il prossimo; poiché è dare a Maria tutto ciò che si ha di più caro, affinché ne disponga a suo piacimento a favore dei vivi e dei morti.

 

40.  - Con questa devozione si mettono al sicuro le proprie grazie, i propri meriti e le proprie virtù, facendone depositaria Maria e dicendole:
"Ecco, mia cara Signora, ciò che, per grazia di tuo Figlio, ho potuto fare di bene; tienitelo, perché purtroppo, a causa della mia debolezza ed incostanza, a causa del numero stragrande e della malizia dei miei nemici, insorgenti contro di me giorno e notte, io non mi sento capace di conservarlo. Si vedono, ahimè! tutti i giorni cadere nel fango cedri del Libano, e diventare uccelli notturni aquile che si innalzavano fino al sole; io vedo altresì mille giusti cadere alla mia sinistra e diecimila alla mia destra. Ma Tu, o mia potente e grandissima Principessa, sorreggimi, perché non cada; custodisci ogni mio bene, perché non mi sia rubato. A Te affido in deposito tutto quanto posseggo. so bene chi sei, perciò tutto mi abbandono a te. Tu sei fedele a Dio ed agli uomini, non lascerai quindi perire nulla di quanto ti ho affidato; Tu sei potente, e nulla può nuocerti, né rapirti ciò che tieni nella tua mano".

"Se la segui non ti smarrisci, se la preghi non disperi, se pensi a lei non sbagli.
Sostenuto da lei non cadi, protetto da lei non temi, guidato da lei non ti stanchi,
con la sua benevolenza giungerai ... " (San Bernardo, inter flores, cap. 135; De Maria Virgine, pag. 2150).

Ed altrove aggiunge: "Maria trattiene il Figlio perché non colpisca, il diavolo perché non nuoccia, le virtù perché non fuggano, i meriti perché non spariscano, le grazie perché non vengano meno". Parole di San Bernardo, che esprimono in sostanza quanto ho detto. Se anche ci fosse solamente questo motivo per invogliarmi a questa devozione, che mi offre il mezzo sicuro di conservarmi anzi di crescere nella grazia di Dio, io non dovrei spirare per essa che fuoco e fiamme.

 

? vivere veramente libero

41. Questa devozione rende un'anima veramente libera della libertà dei figli di Dio. Siccome noi, per amore di Maria, ci riduciamo volontariamente in schiavitù, questa cara Padrona, per riconoscenza, allarga e dilata il nostro cuore e ci fa camminare a passi da gigante nella via dei comandamenti del Signore.

Ella scaccia la noia, la tristezza e lo scrupolo.

Nostro Signore stesso fece conoscere alla Madre Agnese di Langeac, morta in concetto di santità, questa devozione, quale sicuro mezzo per uscire dalle grandi pene e perplessità in cui si trovava: "Fatti schiava di mia Madre e mettiti la catenella", - le disse; Agnese acconsenti e nel momento stesso ogni pena scomparve.

 

42. Per autorizzare questa devozione, bisognerebbe ricordare tutte le Bolle e le Indulgenze accordate dai Papi, le Pastorali dei Vescovi, le Confraternite fondate in suo onore, l'esempio di parecchi Santi e di grandi personaggi che l'hanno praticata; ma tutto questo lo lascio da parte.

 


San Luigi Maria Grignion de Montfort,

Il segreto di Maria, § 35-42