La perfetta devozione a Maria (SM 28-34)

La perfetta devozione a Maria (SM 28-34)

28. La perfetta devozione a Maria consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e, per mezzo di Maria, a Gesù: poi, nel far tutto con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria. Mi spiego:

 

29. Bisogna scegliere un giorno importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per amore, non per forza, interamente, senza riserva alcuna,

  • il proprio corpo e la propria anima;

  • i propri beni esterni di fortuna, come la casa, la famiglia, le rendite;

  • i propri beni interni dell'anima, cioè i meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.

 

Qui è il caso di notare che con questa devozione si sacrifica a Gesù per mezzo di Maria tutto quanto un'anima ha di più caro e di cui nessun Ordine religioso esige il sacrificio, cioè il diritto che abbiamo di disporre di noi stessi e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e soddisfazioni; di modo che se ne lascia l'intera disposizione alla Santissima Vergine, perché l'applichi a suo piacere e alla maggior gloria di Dio, che Ella sola conosce in modo perfetto.

 

30. Lasciato così a disposizione de Lei ogni valore soddisfattorio ed impetratorio delle nostre buone opere, fatta cioè una tale offerta, sebbene non legati da alcun voto, non si è più padroni di tutto il bene che compiamo; e la Santissima Vergine può applicarlo, ora ad un'anima del Purgatorio, per suffragarla o liberarla, ora ad un misero peccatore per convertirlo.

 

31. Con questa devozione, si mettono i propri meriti nelle mani della Vergine, ma solo perché Lei li custodisca, li aumenti, li abbellisca, non potendo noi comunicarci a vicenda, né i meriti della grazia santificante, né quelli della gloria.

 

Le si danno invece tutte le preghiere e buone opere, in quanto sono impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e applichi a chi le piacerà. Che se, dopo esserci in tal modo consacrati alla Santissima Vergine, vorremo sollevare qualche anima dal Purgatorio, salvare qualche peccatore, sostenere con le nostre preghiere, le nostre elemosine, le nostre mortificazioni, i nostri sacrifici qualche nostro amico, dovremo chiederglielo umilmente e rimetterci alla sua determinazione, senza volerla conoscere; essendo ben convinti che il valore delle nostre azioni, distribuito dalla stessa mano di cui Dio si serve per dispensarci le sue grazie ed i suoi doni, non potrà non essere applicato alla sua maggior gloria.

 

32. Ho detto che questa devozione consiste nel darsi a Maria come schiavo. Bisogna notare che ci sono tre tipi di schiavitù.
La prima è la schiavitù di natura: gli uomini buoni e cattivi, sono schiavi di Dio in questa maniera.
La seconda è la schiavitù per forza; e schiavi di Dio in questo modo sono i demoni e i dannati.
La terza è la schiavitù d'amore e di volontà; ed è quella con cui noi dobbiamo consacrarci a Dio per mezzo di Maria, cioè nel modo più perfetto con il quale una creatura possa darsi al suo Creatore.

 

33. Osserva anche che c'è una grande differenza tra un servo e uno schiavo:
- un servo esige un salario per i suoi servizi; uno schiavo non ne può esigere;
- un servo è libero di lasciare il padrone quando gli piace, perché non lo serve che per qualche tempo; lo schiavo non può giustamente abbandonarlo, appartenendogli per sempre;
- il servo non dà al padrone diritto alcuno di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo invece gli si dà così interamente che il padrone potrebbe farlo morire senza essere molestato dalla giustizia.

Da qui si vede facilmente come lo schiavo forzato si trova, rispetto al proprio padrone, in quella assoluta dipendenza in cui l'uomo non può trovarsi che rispetto al suo Creatore; questo spiega perché i cristiani non ammettono simili schiavi: soltanto i Turchi e gli idolatri possono averne di tale specie.

 

34. Beata, mille volte beata l'anima generosa, che si consacra come schiava d'amore a Gesù per mezzo di Maria, dopo aver scosso con il Battesimo la tirannica schiavitù del demonio !

 

 


San Luigi Maria Grignion di Montfort

Il segreto di Maria, § 28-34