Maria nelle lotte della storia, Giovanni Paolo II

Maria nelle lotte della storia, Giovanni Paolo II

La Chiesa con Maria è impegnata in un grande combattimento fino all'avvento definitivo del Regno di Cristo, come l'ha descritto il libro dell'Apocalisse.

Giovanni Paolo II ha parlato parecchie volte del ruolo di Maria nelle lotte della storia.

 

Il primo grande testo è la sua lettera enciclica "La madre del Redentore" (1987).

Maria viene collocata al centro stesso della dura lotta contro il male.

"Nel disegno salvifico della Santissima Trinità il mistero dell'Incarnazione costituisce il compimento sovrabbondante della promessa fatta da Dio agli uomini, dopo il peccato originale, dopo quel primo peccato i cui effetti gravano su tutta la storia dell'uomo sulla terra (Gn 3,15). Ecco, viene al mondo un Figlio, la «stirpe della donna», che sconfiggerà il male del peccato alle sue stesse radici: «Schiaccerà la testa del serpente». Come risulta dalle parole del protoevangelo, la vittoria del Figlio della donna non avverrà senza una dura lotta, che deve attraversare tutta la storia umana. «L'inimicizia», annunciata all'inizio, viene confermata nell'Apocalisse, il libro delle realtà ultime della Chiesa e del mondo, dove torna di nuovo il segno della «donna», questa volta «vestita di sole» (Ap 12,1). Maria, Madre del Verbo incarnato, viene collocata al centro stesso di quella inimicizia, di quella lotta che accompagna la storia dell'umanità sulla terra e la storia stessa della salvezza."

(Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater § 11)

 

In questo posto centrale, Maria agisce, ma agisce con la grazia di Dio, nella bellezza di Dio, in quanto umile e povera del Signore. Maria è così una donna forte e vittoriosa sul peccato, una donna straordinariamente bella, un segno di speranza sicura.

"In questo posto ella, che appartiene agli «umili e poveri del Signore», porta in sé, come nessun altro tra gli esseri umani, quella «gloria della grazia» che il Padre «ci ha dato nel suo Figlio diletto», e questa grazia determina la straordinaria grandezza e bellezza di tutto il suo essere. Maria rimane così davanti a Dio, ed anche davanti a tutta l'umanità, come il segno immutabile ed inviolabile dell'elezione da parte di Dio, di cui parla la Lettera paolina: «In Cristo ci ha scelti prima della creazione del mondo, ... predestinandoci a essere suoi figli adottivi» (Ef 1,4). Questa elezione è più potente di ogni esperienza del male e del peccato, di tutta quella «inimicizia», da cui è segnata la storia dell'uomo. In questa storia Maria rimane un segno di sicura speranza."

(Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater § 11)

 

Il riferimento a Dio Padre ricorda che la vittoria del Bene è anche il compimento del disegno creatore di Dio Padre, il vasto piano della Creazione.

Giovanni Paolo II si è riferito anche all'inno agli Efesini che riguarda tutti i cristiani. Il ruolo di Maria non diminuisce la nostra responsabilità, ma il posto centrale di Maria è un invito ad raccogliersi in Maria (Vaticano II, LG 65).

Con noi, Maria partecipa alla lotta incessante tra il bene ed i male che attraversa la storia umana. Si rende presente "nei problemi molteplici e complessi... di ciascuno, delle famiglie e delle nazioni." (RM 52).

Maria aiuta non solo gli individui ma anche le nazioni a rialzarsi. Il papa cita l'antifona "Alma Redemptoris Mater", "Soccorri il tuo popolo che cade, ma pur anela a risorgere" (RM 52).

 

Un altro testo opportuno è l'esortazione post sinodale Ecclesia in Europa di Giovanni Paolo II : questo testo segue il libro dell'Apocalisse e ne costituisce un'interpretazione, coerente con lo studio della scrittura che abbiamo presentato, soprattutto § 122-125.

L'esortazione di Giovanni Paolo II vi segue il libro dell'Apocalisse e ne costituisce un'interpretazione, (coerente con i articoli qui sopra). La donna rappresenta l'Israele dei profeti che partorisce il messia, come anche la Chiesa nelle persecuzioni, vittoriosa per Cristo e per coloro che sono martiri nel Cristo. Rappresenta pure Maria nella Chiesa, Maria nella quale la Chiesa giunge la sua perfezione.

 

Finisce il papa con questa preghiera :

« Maria, Madre della speranza, cammina con noi! [...] intercedi per noi che operiamo nella storia certi che il disegno del Padre si compirà. » (EE 125).

Di fatto, il libro dell'Apocalisse è un libro di speranza : l'Agnello è vittorioso, la prova dura un tempo, non sempre, i giorni di Satana sono limitati, l'Immacolata è la testimonianza viva della vittoria delle forze dell'Amore santificatore.

 

Ricordiamo pure tutto ciò che la scrittura dice dell'unità del regno di Cristo, per questo Giovanni prega ancora :

"Veglia su tutti i cristiani: proseguano fiduciosi sulla via dell'unità, quale fermento per la concordia del Continente." (EE 125)

 


Extraits de F. Breynaert, A l'écoute de Marie, tome II, Brive 2007, p. 249-251