La prima manifestazione della coscienza filiale di Gesù

La prima manifestazione della coscienza filiale di Gesù

Gesù è Dio, ma egli uomo è.... Come parlare della sua crescita umana (Lc 2, 52)? È nota la tesi di s. Tommaso, secondo cui Gesù, in quanto vero uomo, ha davvero acquisito delle conoscenze sperimentali mediante un reale progresso e un passaggio dalla nescienza alla conoscenza (Cf S. Th. III, 12,2).

 

Tale questione, tuttavia, non è identica all'altra, che riguarda il come Gesù, durante la propria esistenza terrena, ha preso umanamente coscienza del suo «io» divino. Questa, infatti, considera anzitutto una soggettività, quella, invece, un sapere oggettivo.

[La coscienza del suo "io" divino può essere descritta in modi molto diversi] :

 

J. Maritain si muove nella linea di quanti ritengono che solo la visione immediata riesca a rendere ragione del sorgere in Gesù della coscienza della propria divinità. Mediante la sua contemplazione infusa, Gesù ha cominciato molto presto ad entrare nel paradiso sovraconscio della sua anima, per attingervi riposo e gioia. Maritain pensa, dunque, ad uno sviluppo rapido dell' autocoscienza filiale di Gesù. A tale riguardo la sua permanenza da dodicenne nel Tempio segnala il momento in cui esso è già pervenuto al suo punto di perfetta maturità. Da quel momento avrebbero avuto inizio pure le comunicazioni, per mezzo delle quali Gesù confidava a Maria e a Giuseppe i segreti della sua Vita increata e quelli della Redenzione. (1)

 

Per J. Galot, lo sviluppo dell'autocoscienza di Gesù dev' essere pensato come un processo lento e graduale. "Gesù dimostra che ha preso coscienza, durante la sua infanzia, della propria relazione filiale eccezionale col Padre" (2). J. Galot non ritiene necessario ricorrere alla tesi della visione beatifica e preferisce ricorrere all' analogia con l'esperienza mistica.

 


Note

(1) Cf. J. MARITAIN, Della grazia e dell’umanità di Gesù,Morcelliana, Brescia 1971, 110-113.122 et note 6.

(2) J. GALOT, Chi sei tu, o Cristo?, LEF, Florence 1977, p. 311


M. SEMERARO

Extraits de: M. SEMERARO, Rivelazione di Gesù e fede di Marie

in “Theotokos” anno VI, 1998, n°2, p. 435-453