La maternità divina di Maria in Luca

La maternità divina di Maria in S. Luca

Lc 1,35 Maria nuova tenda di convegno

È opinione di non pochi esegeti che Lc 1,35 abbia delle affinità con Es 40,34-35. Le corrispondenze tra Lc 1,35 ed Es 40,34-35 sarebbero le seguenti:

Luca : Lo Spirito Santo, che è la Potenza dell'Altissimo, scende-copre con la sua ombra Maria. Perciò il grembo di lei darà vita a Uno che sarà chiamato "Santo", "Figlio di Dio".

Esodo : la nube (simbolo della presenza di Dio[1]) copre-adombra la tenda di convegno. Perciò la Dimora è riempita dalla Gloria di Dio.

 

La punta degli accostamenti sopra rilevati sta nell'equivalenza tra "la Gloria di Jahve" da una parte e gli appellativi "Santo-Figlio di Dio" dall'altra. Detto in altre parole: il bambino che dovrà nascere da Maria sarà di natura divina. Pertanto i titoli di " Santo" e "Figlio di Dio" sono da intendere nel loro senso pieno.

 

Lc 1,39-44.56 Maria nuova arca

Il racconto della visita di Maria a Elisabetta (Lc 1,39-44.56) pare modellato su quello di 2 Sam 6,2-16, che narra il trasporto dell'arca dell'alleanza da Baalà di Giuda a Gerusalemme. Di solito i commentatori accennano ai seguenti punti di contatto fra i due brani:

  • 1) Il viaggio sia dell'arca che di Maria ha come scenario la regione di Giuda.

  • 2) In ambedue gli episodi hanno luogo manifestazioni di gioia.

  • 3) Sia Davide col popolo sia Elisabetta prorompono in grida di gioia. Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, ed esclamò a gran voce...» Il verbo anaphoéô (impiegato da Lc 1,42) è usato dai LXX esclusivamente per le acclamazioni liturgiche (specialmente quelle che accompagnano il trasporto dell'arca dell'alleanza. Il clamore sacro nel quale erompeva il popolo davanti all'arca è ora il grido di tripudio d'Elisabetta, la quale, illuminata dallo Spirito, sa di trovarsi dinanzi alla nuova arca, cioè Maria che reca in grembo la presenza incarnata di Dio.

  • 4) La presenza dell'arca in casa di Obed-Edom (1 Sam 6,10.11a) e la presenza di Maria in casa di Zaccaria (Lc 1 ,40a) sono motivo di benedizione.

  • 5) Un religioso timore pervade sia Davide che Elisabetta.

  • 6) L'arca sostò in casa di Obed Edom tre mesi (2 Sam 6,11), mentre Maria rimase con l'anziana parente "circa tre mesi" (Lc 1,56).

 

Lc 1,43: « La madre del mio Signore »

Elisabetta onora Maria come la madre del re-messia. Ma il contesto prossimo e remoto ci obbliga a intendere quel titolo (" Signore") in senso trascendente-divino.

"Egli sarà grande", aveva detto l'angelo a Maria (Lc 1,32): l'epiteto " grande" è riservato a Dio nell'Antico Testamento[2].

Le prerogative di "Santo" Figlio di Dio" come effetto dell'intervento dello Spirito nel grembo della Vergine.

Il parallelismo velato tra Maria, che porta la presenza incarnata del Signore, e l'arca dell'Antico Testamento...

L'insieme di queste convergenze suggerisce che il bimbo di Maria è un re-messia, che appartiene il alla sfera divina.

 


[1] Per queste rappresentazioni simboliche cf. Es 16,10 ; 19,9 ; Nm 9,15-22 ; 10,36 ; 1Re 8,10-12 (= 2 Cr 5,13-6,2)...

[2] R. LAURENTIN, Structure et Théologie de Luc 1-11. Gabalda, Paris 1957, pp. 36.37.122


 

Estratti da : A. Serra,

"Madre di Dio", nel Nuovo dizionario di mariologia,

a cura di de Fiores, ed. san Paolo 1985, p.729-730

 

Ascoltare un canto corale "Vergine Madre - Frisina"