L’incarnazione (san Francesco d’Assisi)

L’incarnazione (san Francesco d’Assisi)

"L'altissimo Padre annunciò per mezzo del suo arcangelo Gabriele che questo Verbo del Padre, cosi degno, cosi santo e glorioso sarebbe venuto dal cielo nell'utero della santa e gloriosa Vergine Maria, dal cui utero ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità."

San Francesco d'Assisi, Epistola ad fideles (Recensio posterior), 4

 

"Egli, essendo ricco (2Cor 8,9) più di ogni altra cosa, volle tuttavia scegliere insieme alla sua madre beatissima la povertà." (San Francesco)

San Francesco d'Assisi, Epistola ad fideles (Recensio posterior), 5

 

Riassunto del pensiero di san Francesco riguardo al disegno di Dio compiuto nell'Incarnazione.

 

L'amore di Dio si sarebbe comunicato a tutto l'universo.

Il Dio sommo bene (1), in questa sua pienezza di amore, non riesce a trattenersi ed esplode cre­ando l'universo perché il suo amore possa espandersi a tutte le creature (2), il famoso "big bang" non è altro che questa esplo­sione d'amore che crea il mondo visibile, al quale Dio comunica la sua vita. E perché questo amore possa espan­dersi a tutte le creature, creò l'uomo a sua immagine e somiglianza, perché nell'uomo doveva incarnarsi il Figlio di Dio, e l'uomo doveva di­ventare il punto di congiunzione tra il creato e l'increato. E at­traverso l'uomo, l'amore di Dio si sarebbe comunicato a tutto l'universo.

 

Ora, nell'incarnazione del Verbo si realizza il progetto d'amore della Trinità, facendo di Cristo il centro dell'universo, perché «tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui» (3).

 

L'uomo sarebbe innal­zato alla dignità di figlio di Dio.

Il cuore di Dio, allora, cominciò a battere in un cuore umano, e tutta la divinità prese possesso dell'umanità. Dio divenne uomo, non per essere come l'uomo, ma per innal­zare l'uomo alla dignità di figlio di Dio.

 

E per realizzare questo Dio scelse Maria, la cui umiltà si congiunse con quella del Figlio di Dio che si faceva uomo.

E per realizzare questo Dio scelse tra gli uomini colei che era la più "umile", la "minore" tra i figli e le figlie d'Israele. Se Maria fosse stata una figlia di re, o la più ricca della Palestina di allora, Dio non si sarebbe neppure ac­corto di lei, ma «guardò all'umiltà della sua serva» (4).

 

Ecco che allora san Francesco d'Assisi comprese che la "minorità" da se­guire è quella di Maria, che perfettamente si congiunse con quella del Figlio di Dio che si faceva uomo. In quel momento l'umiltà dell'Altissimo si incontra con l'umiltà della fanciulla di Nazaret, e il "sì" di entrambi si unisce nelle mistiche nozze tra la natura divina e quella umana, nel comune assenso alla volontà del Padre.

 

San Francesco d'Assisi ha di fronte a sé i due modelli della perfetta vita cristiana che egli vuole seguire imitandone l'atteggiamento di vita e la povertà (5).

 


[1] Cf. Chartula frati Leoni data, Laudes Dei altissimi, 3.

[2] Cf. Prefazio della IV Preghiera Eucaristica.

[3] Col 1,16-17.

[4] Lc 1, 48.

[5] Cf. San Francesco d'Assisi, Ultima voluntas sanctae Clarae scripta, 1.

 


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Cf. S. CECCHIN,

Maria Signora Santa e Immacolata nel pensiero francescano,

PAMI, città del Vaticano, 2001, p. 53-54