La genealogia e le altre istituzioni d’Israele

La genealogia e le altre istituzioni d’Israele

La genealogia

Paolo, dei simboli istituzionali ne ha fatto un vanto per sé e per i suoi fratelli ebrei. Ha scritto che i suoi fratelli ebrei "possiedono l'adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne". L'affermazione che dai patriarchi, gli eletti da Dio, proviene il Cristo è l'apice del suo discorso e fa memoria dell'istituzione genealogica.

 

L'alleanza

Dio prende parte alle vicende del popolo, che lo ha scelto con giuramento. Questa alleanza li unisce e li tiene uniti nel corso dei secoli. Starà alla chiesa estendere a tutte le nazioni i contenuti dell'alleanza.

 

La legge

La Legge, comunicata al Sinai, trova nell'alleanza la ragione per essere osservata ; nasce da un dialogo tra Dio e gli Israeliti in grado di rispondere liberamente. [1]

 

Il sabato

Anche altri popoli antichi avevano sacralizzato il ritmo settenario del tempo, ma furono gli Ebrei che conferirono alla divisione del tempo in giorni, in settimane di giorni, in anni sabbatici e cicli di anni (il giubileo), una valenza particolare come criterio di identità nazionale e segno della presenza di Dio. [2]

 

La Circoncisione

Conosciuta da molti popoli e praticata come rito di iniziazione, di purificazione o fecondità, tra gli ebrei è il segno specifico dell'alleanza con Dio portato nel corpo

 

La Terra

La prima teofania di Dio concerne due evidenze: la prima, la liberazione dalla schiavitù in Egitto e, la seconda, il dono di una terra buona e vasta, "dove scorre latte e miele"[3].

 

Gerusalemme entra in un secondo momento nelle istituzioni d'Israele; si deve a Davide la conquista del Sion, la fortezza dei Gebusei, che aveva un tempio dedicato al Dio Altissimo, al quale il sacerdote Melchisedek offrì pane e vino[4]..

 

Il Tempio

Il tempio è uno spazio privilegiato ed esclusivo di sacrifici e libagioni e santuario di preghiera, segno della dimora di Dio in mezzo al suo popolo.

 

La Sinagoga evoca un gruppo di persone che sono insieme per celebrare il culto della Legge, pregare insieme e ascoltare l'istruzione. La sua funzione divenne fondamentale dopo la caduta di Gerusalemme del 70 d. C. e con l'affermarsi nei secoli II e III d. C. del giudaismo rabbinico. [5].

 

Le feste

Le feste più note sono:

- La pasqua festa delle prime spighe e degli agnelli, divenuta memoria della liberazione dell'esodo;

- La pentecoste, la festa della raccolta dei cereali e elevata a ricordo dell'alleanza del Sinai;

- I tabernacoli collegati alla vendemmia e interpretati come commemorazione dell'attraversata del deserto e della pienezza escatologica;

- Yom Kippur (il Giorno delle espiazioni) celebrato il 10 Tishri (settembre-ottobre).

La salita annuale a Gerusalemme, non solo dalla Palestina ed anche dalla diaspora, rafforzava i legami dell'identità nazionale e religiosa. [6]

 

Concluzione

In forma sorprendente l'ebraismo si presenta con i connotati di

-         una religione chiusa, nel senso che è retta da norme stabilite con riti cultuali e cerimonie che concorrono a identificare la nazione che li pratica,

-         una religione aperta dinamica e creativa nel senso che è caratterizzata da promesse, da annunci della rivelazione di Dio per l'umanità nel suo insieme.

 

Essendo l'ebraismo una religione fondata su una rivelazione, i fedeli che la praticano sono testimoni della trascendenza divina e della speranza della salvezza proposta ad ogni essere umano. Gli ebrei sono un popolo portatore di una promessa di liberazione universale futura[7].

 


[1] Cf. Ex 19, 3-9.

[2] Pikaza, X., Sistema, libertà, chiesa. Istituzioni del Nuovo Testamento, trad. it., Borla , Roma 2002,p. 81. Cf. Peretto e., L'anno sabbatico e l'anno giubilare nel c. 25 del Levitico e risonanze in Filone di Alessandria, in Kairoj. "Studi di letteratura cristiana antica per l'anno 2000", in Rudiae, 12, 2000, pp. 7-93.

[3] Es 3, 8.

[4] Gn 14, 18-24.

[5] Cf. Lc 4, 14-30.

[6] Pikaza X., Sistema, libertà, chiesa. Istituzioni del Nuovo Testamento, trad. it., Borla , Roma 2002, p. 84.

[7] Pikaza X., Sistema, libertà, chiesa, Op. cit. p. 86.


Elio Peretto