Anna e Gioacchino

A chi si può paragonare questa coppia le cui sante preghiere sono state esaudite in modo così straordinario che essa ha generato la Madre del Figlio di Dio?

Le Sacre Scritture non parlano direttamente dei genitori della Vergine Maria.

Sappiamo semplicemente che Maria è allo stesso tempo fidanzata ad un uomo, Giuseppe, della tribù di David e parente di Elisabetta, sposa di Zaccaria, Sommo Sacerdote. I suoi genitori erano dunque legati alla tribù di David ed alla tribù di Levi.

La tradizione cristiana ci trasmette il nome dei genitori di Maria:

Gioacchino e Anna e ci dice anche il luogo della loro casa, a Gerusalemme, vicino al tempio. C' è una tradizione molto antica che risale al racconto apocrifo di Giacomo.

Le meditazioni cristiane sui genitori di Maria sono di una grandissima profondità in un equilibrio teologico prezioso per la vita spirituale:

C'è una continuità ed una novità: Maria è senz'altro la discendente naturale dei suoi genitori ma allo stesso tempo c'è in Maria una novità che non può venire soltanto dalla natura.

La continuità:

Maria è parte del popolo, della Chiesa, e si sottolinea il merito e la crescita dell'umanità che si prepara all' Incarnazione.

- Maria è in lotta contro il male. Si leggeranno in questo senso le omelie di N. Cabasilas, bizantino; la lettura mariana di genesi 3,15 fatta in Ineffabilis Deus (dogma romano dell'Immacolata Concezione).
- Dal momento che Sant'Anna e San Gioacchino hanno compiuto perfettamente la legge, il loro frutto è stato Maria (N. Cabasilas, bizantino).
- Si parla d'una concezione naturale da parte di Anna e Gioacchino (Giustino Popovitch, ortodosso e quasi tutta la tradizione cristiana).

Attenzione, se si è esclusivamente nella continuità senza vedere anche la novità, si rischia di condurre una vita del tutto umana, senza dimensione carismatica, senza i frutti dello Spirito Santo (amore, pace, mitezza ecc....) che vengono dall'alto.

Ma se si dimentica questa continuità, Maria n' non è imitabile, e tutto ciò che ha preceduto Maria non ha alcun significato: Dio sarebbe ripartito da zero.

La novità:

In questa linea, Maria è parte mistero del Cristo, poiché la novità di Maria viene dalla novità del Cristo, Verbo incarnato.

- La novità la si è a volte voluta vedere suggerendo una concezione verginale di Maria da parte dei suoi genitori (alcune versioni dell'apocrifo di Giacomo).
- In oriente, la novità s'esprime dicendo ad esempio che " la natura non può portare nulla alla generazione della Tutta Pura" o che Maria "è creata al modo del primo uomo, Adamo„ (N. Cabasilas, bizantino).
- Nella Chiesa Cattolica romana, il dogma di l' Immacolata Concezione esprime questa novità.

Questa dimensione sottolinea la sete di salvezza, l'importanza della preghiera, la grazia di Dio, il dono di Dio.

Se si è esclusivi in questo senso dimenticando la continuità, si rischia di volere vivere la trascendenza perdendo il senso della nostra responsabilità, oppure si può fare una ' mariologia dei privilegi' dove Maria non è più imitabile (Santa Teresa di Lisieux aveva reagito contro tali eccessi).

Conclusione

L'interesse per i genitori di Maria supera di gran lunga il folclore o l'immaginario, riguarda il senso della vita. Maria è la discendente naturale dei suoi genitori (lo sforzo delle generazioni passate è stato utile) ed allo stesso tempo c'è in Maria una novità che non può venire soltanto dalla natura: Maria è l' esaudimento di una preghiera.

Leggendo attentamente le tradizioni, constatiamo che la Chiesa d'Oriente come la Chiesa d'Occidente hanno sempre cercato di esprimere le due dimensioni dell' amore divino. Dio è amore; Egli ci ama responsabilizzandoci; ci dona perché possiamo meritare i doni che Egli vuole nuovamente farci.


F. Breynaert

Anna e Gioacchino