Le mois marial de l'Église copte (avant Noël)

Le mois marial de l'Église copte (avant Noël)

L'Église copte possède un vrai mois marial. Il s'agit du mois de Kiahk, le quatrième mois du calendrier copte. Il prépare la fête de Noël, fête du Christ qui naît et de Marie qui le met au monde.

La préparation à Noël et le « jeûne de la Vierge »

Le jeûne qui précède Noël dure 46 jours et a une forte coloration mariale. Les Coptes l’appellent le « jeûne de la Vierge » et ils affirment que la Vierge l'aurait pratiqué un mois et demi avant la naissance de son Fils. Ibn Siba au XIVe siècle décrit ainsi la croyance traditionnelle:

« Le jeûne de Noël eut ainsi son origine: Notre Dame, Mère de la lumière, était dans le septième mois et demi de sa grossesse, à la suite de l’Annonciation pleine de salut.

Joseph le charpentier et d’autres la réprimandaient continuellement, parce qu’elle prétendait être vierge, et elle avait cependant été trouvée enceinte. Étant donné que de tels reproches étaient continuels, elle jeûna pendant un mois et demi, en pleurant et en se désolant à cause des insultes ».

Les Coptes célèbrent le mois marial avec une veillée nocturne quotidienne qui s'étend sur tout le mois de Kiahk et qui s'ajoute au cours normal de l’office. Pendant cette veillée ils chantent les « Theotokies » et autres textes de la "Psalmodie de Kiahk".


Gabriele GIAMBERARDINI, Il culto mariano in Egitto, Jerusalem 1974, vol 3, p.46-48

Il mese mariano della Chiesa copta

La Chiesa copta è l'unica tra le Chiese orientali ad avere un vero mese mariano. Si tratta del mese di Kiahk, il quarto mese del calendario copto.

Detto mese, che comincia il 10 dicembre circa, culmina con la festa del Natale, considerata insieme festa di Cristo che nasce e di Maria che lo mette al mondo. I Copti infatti non hanno la cosiddetta "prima festa mariana", che gli altri Orientali pongono il 26 dicembre e che la Chiesa romana pone nell'Ottava del Natale. L'uso copto sembra molto antico, risale cioè ai tempi stessi dell'istituzione della festa del Natale.

Il digiuno del Natale, digiuno della Vergine

Anche il digiuno del Natale, che dura 46 giorni circa, ha preso una forte colorazione mariana. I Copti chiamano infatti tale digiuno "digiuno della Vergine" e affermano che la Vergine stessa l'avrebbe praticato un mese e mezzo prima della nascita del Figlio. Ibn Siba nel secolo XIV descrive così la credenza tradizionale:

"Il digiuno del Natale ebbe origine così: la nostra Signora, Madre della luce, essendo nel settimo mese e mezzo della sua gravidanza, in seguito all'annunciazione piena di salvezza, Giuseppe il Falegname ed altri la rimproveravano continuamente, perché pretendeva di essere vergine, ed invece era stata trovata incinta. Dato che tali rimproveri erano continui, lei digiunò per lo spazio di un mese e mezzo, piangendo e addolorandosi a motivo degli insulti"(cfr Giamberardini II, 220).

I Copti celebrano il mese mariano con una veglia notturna quotidiana che si estende su tutto il mese di Kiahk e che si aggiunge al normale corso dell'ufficio. Durante questa veglia si cantano le cosiddette "Theotokìe" e altri testi affini contenuti nel libro della "Salmodia di Kiahk", come si vedrà (cfr. TM IV, 802-821).


Gabriele GIAMBERARDINI, Il culto mariano in Egitto, Jerusalem 1974, vol 3, p.46-48